Puoi racchiudere in una sola, semplice frase la strategia della tua impresa? E dire se questa stia guidando in maniera sostenibile la crescita dei tuoi ricavi e del tuo profitto?
Se vuoi rispondere a questa domanda, ma ancora non sai come farlo, è il momento per te di mettere da parte un termine del mondo del business vecchio 50 anni: pianificazione strategica.
Pensalo piuttosto come diviso in due termini distinti: pensiero strategico e pianificazione esecutiva. Ciascuno, infatti, richiede due temi e processi differenti. Ora ti spiego di cosa sto parlando.
Il pensiero strategico richiede una manciata di senior leaders che si incontrino settimanalmente, in quello che Jim Collins chiama “il consiglio”. Sì, ho detto proprio “settimanalmente”: se vuoi che sia efficace non puoi lavorarci solo una volta a trimestre o una volta l’anno! Si tratta di un meeting separato da quello del team esecutivo standard. Piuttosto che mirare sulle tematiche operative, infatti, il pensiero strategico è focalizzato a discutere quelle strategiche più ampie.
La pianificazione dell’esecuzione, invece richiede un team più numeroso, impegnato nell’implementazione della strategia. Nell’impostazione delle specifiche priorità annuali e trimestrali, dei risultati e dei KPI, è meglio che tutti siano coinvolti.
Ecco, ora aggiungi a entrambi disciplina e un pizzico di apprendimento attivo delle attività e otterrai semplicemente un ciclo di pianificazione strategica nel senso aggiornato del termine, composto da un susseguirsi di pensiero, pianificazione, azione e apprendimento.
È importante che la strategia sia differenziante, per dominare la tua nicchia di mercato, per questo dovrai porti le giuste domande (per es. qual è il tuo valore aggiunto rispetto alla concorrenza? Qual è la garanzia promessa dal tuo brand?) e cercare di non focalizzarti solo sulla tua azienda o sui tuoi competitor, ma anche sui trend esterni, cioè su ciò che accade oltre il propri confini industriali e geografici, per poter cogliere opportunità profittevoli prima della concorrenza.
Una volta definita la strategia, come averla ben chiara in testa per poterla comunicare e trasmettere in modo semplice? Ora che il nostro bel ciclo è correttamente impostato, sarà necessario implementare una buona visione d’insieme, che comunichi gli aspetti chiave della strategia aziendale ai dipendenti, ai clienti, agli investitori e alla comunità più ampia.
Considera che il segreto degli imprenditori che ad oggi hanno più successo è uno: la semplicità.
Prendi per esempio Greg Brennaman: è stato CEO di molte aziende, tra cui Burger King e Continental Airlines. Pensa che quest’ultima è passata dal dover subire una perdita annua di $ 640 milioni a raggiungere un profitto annuo di $770 Milioni. Non solo! In America, è anche diventata il 18° miglior posto dove poter lavorare.
E sai come ha fatto? Realizzando un piano di 1 sola pagina, quello che viene definito “One Page Strategic Plan”. Si tratta di un piano che puoi (e dovresti) usare anche tu.
Se vuoi che tutti siano sulla stessa lunghezza d’onda, vedrai che una visione d’insieme racchiusa in una pagina A4 ti sarà utilissima. È il metodo più conosciuto e usato, pensato per garantire allineamento, affidabilità, e focus.
Il corpo del piano consiste in 7 colonne organizzate attorno a 7 domande basilari alle quali hai bisogno di rispondere se vuoi completare un qualsiasi obiettivo: chi, cosa, quando, dove, come, perché, più l’annesso dovresti/non dovresti.
Viviamo usando un linguaggio di pianificazione strategica standard che prevede “paroloni” come Core, Values, Purpose, priorità annuali ecc., ma prima di complicarti la vita, ancorati al piano con queste più semplici domande.
Se seguirai questi consigli avrai una chiara visione di insieme e le metriche chiave per monitorare i processi e i loro responsabili, e per raggiungere così i tuoi obiettivi strategici.
Alla Tua Libertà Finanziaria
Alfio Bardolla